FROBEN DOLORE E FEBBRE*20BUST
Una bustina contiene: ibuprofene 200 mg. Ogni bustina contiene: saccarosio 1111 mg e sodio 66 mg. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
EccipientiSodio carbonato anidro Sodio croscaramelloso Acido malico Cellulosa microcristallina Saccarina sodica Sodio idrogeno carbonato Saccarosio Povidone Aroma arancia Sodio laurilsolfato
Indicazioni terapeuticheTrattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato, come ad esempio mal di testa, dolori mestruali, mal di denti, e febbre e dolore associati al comune raffreddore.
Controindicazioni/Effetti indesideratiNota ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Fase attiva o anamnesi di ulcera peptica ricorrente/emorragie (due o più episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento). Anamnesi di emorragia gastrointestinale o perforazione correlata a precedenti trattamenti con FANS. Ibuprofene non deve essere utilizzato da pazienti che hanno precedentemente manifestato reazioni di ipersensibilità (quali broncospasmo, asma, orticaria, angioedema o rinite) dopo aver assunto ibuprofene, acido acetilsalicilico o altri FANS. Grave insufficienza epatica. Insufficienza cardiaca severa (IV classe NYHA) o cardiopatia coronarica. Grave insufficienza renale (filtrazione glomerulare inferiore a 30 ml/min). Disturbi che comportano un aumento della tendenza al sanguinamento o sanguinamento attivo. Grave disidratazione (causata da vomito, diarrea o insufficiente apporto di liquidi). Disturbo dell’ematopoiesi di origine non nota Terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
PosologiaPer uso orale e da assumere solo per un breve periodo. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati utilizzando la minima dose efficace, per il più breve periodo di tempo necessario a controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). La dose di ibuprofene dipende dall’età del paziente e dal peso corporeo. La massima dose singola giornaliera per adulti e adolescenti non deve superare i 400 mg di ibuprofene. Più di 400 mg per volta non forniscono un miglior effetto analgesico. Il paziente adulto deve consultare il medico se i sintomi persistono o peggiorano, o se il trattamento con FROBEN DOLORE E FEBBRE Granulato Effervescente è necessario per un periodo superiore a 3 giorni in caso di febbre e 5 giorni in caso di dolore. Per adulti e bambini di peso corporeo superiore a 30 kg (di età superiore a 8 anni). Adulti e adolescenti ≥40 kg: La dose iniziale, di 200 mg o 400 mg di ibuprofene. Se necessario possono essere assunte dosi ulteriori di 1 o 2 bustine (da 200 a 400 mg di ibuprofene). Mantenere un intervallo minimo di 4 ore tra le dosi. La dose totale non deve superare i 1.200 mg di ibuprofene nell’arco delle 24 ore.
Peso corporeo | Singola dose in numero di bustine | Massima dose giornaliera in numero di bustine |
≥40 kg Adolescenti, adulti e anziani | 1 o 2 bustine (equivalenti a 200 mg o 400 mg di ibuprofene) | 6 bustine (equivalenti a 1.200 mg di ibuprofene) |
Peso corporeo | Singola dose in numero di bustine | Massima dose giornaliera in numero di bustine |
Bambini 30 kg – 39 kg (8–12 anni) | 1 (equivalente a 200 mg di ibuprofene) | 3 (equivalenti a 600 mg di ibuprofene) |
Conservare a temperatura inferiore a 25° C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall’umidità.
AvvertenzeGli effetti indesiderati possono essere minimizzati usando la minima dose efficace per il minor tempo necessario per ottenere il controllo dei sintomi (vedere paragrafo 4.2, e gli effetti gastrointestinali e cardiovascolari qui sotto). È necessario procedere con cautela nei pazienti con condizioni particolari, che possono essere aggravate: • Lupus eritematoso sistemico e malattia mista del tessuto connettivo – aumento del rischio di meningite asettica (vedere sotto e paragrafo 4.8). • Patologie gastrointestinali e malattie intestinali infiammatorie croniche (colite ulcerosa, morbo di Crohn) (vedere paragrafo 4.8). • Danno renale (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). • Disfunzione epatica (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). • Subito dopo chirurgia maggiore. • Disturbo dell’ematopoiesi. • Difetti della coagulazione del sangue. • Nei pazienti con ipertensione e/o compromissione cardiaca, in quanto la funzionalità renale può peggiorare (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). • In pazienti che hanno precedentemente manifestato ipersensibilità o reazioni allergiche, in quanto potrebbero essere esposti a un aumentato rischio di reazioni di ipersensibilità con FROBEN DOLORE E FEBBRE Granulato Effervescente. • Nei pazienti che soffrono di febbre da fieno, polipi nasali o patologie respiratorie cronico ostruttive poiché in questi pazienti esiste un aumentato rischio di reazioni allergiche. Queste possono presentarsi sotto forma di attacchi d’asma (la cosiddetta asma da analgesici), di edema di Quincke o di orticaria. Come altri FANS, l’ibuprofene può mascherare i segni di infezione. Vi sono evidenze che i farmaci che inibiscono la ciclossigenasi/sintesi delle prostaglandine possono causare compromissione della fertilità femminile a seguito di un effetto sull’ovulazione. Questo evento è però reversibile con la sospensione del trattamento. L’uso concomitante di ibuprofene e altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi 2 deve essere evitato a causa dei potenziali effetti comulativi (vedere paragrafo 4.5). FROBEN DOLORE E FEBBRE 200 mg Granulato Effervescente contiene 2,9 mmol (66 mg) di sodio per bustina. Questo deve essere preso in considerazione dai pazienti che seguono una dieta iposodica. FROBEN DOLORE E FEBBRE 200 mg Granulato Effervescente contiene 1111 mg di saccarosio per bustina. Questo deve essere preso in considerazione dai pazienti affetti da diabete mellito. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, malassorbimento di glucosio/galattosio o insufficienza di saccarasi–isomaltasi non devono assumere questo medicinale. Anziani I pazienti anziani sono soggetti a un aumento della frequenza delle reazioni avverse ai FANS, specialmente sanguinamento e perforazione gastrointestinale, che possono essere fatali. Effetti cardiovascolari Si richiede cautela (discutere con il medico o il farmacista) prima di iniziare il trattamento in pazienti con anamnesi di ipertensione e/o insufficienza cardiaca, perché in associazione alla terapia con FANS sono state segnalate ritenzione idrica ed edema. Studi clinici suggeriscono che l’uso di ibuprofene, specie ad alte dosi (2400 mg/die), può essere associato a un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (es. ≤1200 mg/die) siano associate a un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi. I pazienti con non controllata, insufficienza cardiaca congestizia (II–III classe NYHA), cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofene soltanto dopo attenta considerazione e si devono evitare dosi elevate (2400 mg/die). Attenta considerazione deve essere esercitata anche prima di avviare al trattamento a lungo termine i pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, abitudine al fumo di sigaretta), soprattutto se sono necessarie dosi elevate (2400 mg/die) di ibuprofene. Sanguinamento, ulcerazione e perforazione gastrointestinale Durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento durante la terapia, con o senza sintomi di preavviso o anamnesi di gravi eventi gastrointestinali, sono state sengnalate sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinale, che possono essere fatali. Nei pazienti con anamnesi di ulcera, soprattutto se complicata da sanguinamento o perforazione (vedere paragrafo 4.3), e negli anziani il rischio di sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinale è maggiore con l’aumento delle dosi di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la più bassa dose disponibile. È opportuno considerare la somministrazione in associazione con farmaci protettivi (ad es. misoprostolo o inibitori della pompa protonica) ciò deve essere considerato sia per questi pazienti che per i pazienti che assumono in concomitanza basse dosi di acido acetilsalicilico o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedere sotto e paragrafo 4.5). I pazienti con anamnesi di tossicità gastrointestinale, in particolare i pazienti anziani, devono segnalare qualsiasi sintomo addominale inusuale (soprattutto sanguinamento gastrointestinale), in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. È necessaria cautela nel trattamento di pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come il warfarin, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o farmaci antiaggreganti come l’acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5). Se si verifica sanguinamento o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono ibuprofene, il trattamento deve essere sospeso. I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con anamnesi di patologia gastrointestinale ad esempio colite ulcerosa, morbo di Crohn, poiché tali condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8). Effetti renali Ibuprofen può causare ritenzione di sodio, potassio e liquidi in pazienti che non hanno precedentemente sofferto di patologie renali a causa del suo effetto sulla perfusione renale. Ciò può causare edema o addirittura portare ad insufficienza cardiaca o ipertensione in pazienti predisposti. Come con altri FANS, la somministrazione prolungata di ibuprofene negli animali ha provocato necrosi papillare renale e altre modificazioni renali patologiche. Negli esseri umani sono state segnalate nefrite interstiziale acuta con ematuria, proteinuria e occasionalmente sindrome nefrosica. Casi di tossicità renale sono stati osservati anche in pazienti in cui le prostaglandine svolgono un ruolo compensatorio nel mantenimento della perfusione renale. In questi pazienti, la somministrazione di FANS può causare una riduzione dose–dipendente della produzione di prostaglandine e, secondariamente, del flusso ematico renale, che può accelerare uno scompenso renale conclamato. I pazienti a maggior rischio di subire questa reazione sono quelli con disfunzione renale, insufficienza cardiaca, disfunzione epatica, quelli che assumono diuretici e ACE–inibitori e gli anziani. L’interruzione del trattamento con FANS è generalmente seguito dal recupero dello stato di pretrattamento. Si richiede cautela nei pazienti disidratati, specialmente nei bambini e negli anziani. Nei bambini, negli adolescenti e negli anziani disidratati esiste il rischio di danno renale. In generale, l’assunzione abituale di analgesici, in particolare l’associazione di diverse sostanze analgesiche, può provocare danno renale permanente con rischio di insufficienza renale (nefropatia da analgesici). Questo rischio può essere aumentato in caso di stress fisico associato a perdita di sali e disidratazione. Pertanto, deve essere evitato. Patologie respiratorie Occorre cautela se l’ibuprofene viene somministrato a pazienti con anamnesi pregressa o concomitante di asma bronchiale, rinite cronica, sinusite, polipi nasali, adenoidi o malattie allergiche poiché è stato segnalato che i FANS accelerano il broncospasmo, l’orticaria o l’angioedema in questi pazienti. Effetti dermatologici Gravi reazioni cutanee, alcune delle quali fatali, come dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens–Johnson e necrolisi epidermica tossica, sono state segnalate molto raramente in associazione con l’uso di FANS (vedere paragrafo 4.8). Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a più alto rischio di queste reazioni, infatti l’insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. La somministrazione di ibuprofene deve essere sospeso alla prima comparsa di esantema della cute, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità. Eccezionalmente, la varicella può essere all’origine di complicazioni infettive gravi della cute e dei tessuti molli. Ad oggi, non può essere escluso un fattivo ruolo dei FANS nel peggioramento di queste infezioni. Perciò è consigliabile evitare l’uso di FROBEN DOLORE E FEBBRE Granulato Effervescente in caso di varicella. Reazioni allergiche In rari casi sono state osservate gravi reazioni acute di ipersensibilità (ad es. shock anafilattico). La terapia deve essere sospesa ai primi segni di una reazione di ipersensibilità dopo assunzione/somministrazione di FROBEN DOLORE E FEBBRE Granulato Effervescente. Le procedure mediche, adeguate alla sintomatologia, devono essere eseguite da personale specializzato.Deve essere prestata cautela in pazienti che hanno manifestato ipersensibilità o reazioni allergiche ad altre sostanze poiché potrebbero essere esposti ad un aumentato rischio di reazioni di ipersensibilità che si manifestano con ibuprofene. Altre precauzioni L’ibuprofene, il principio attivo di FROBEN DOLORE E FEBBRE Granulato Effervescente, può inibire temporaneamente la funzione delle piastrine (aggregazione piastrinica) e prolungare il tempo di sanguinamento. Pertanto, i pazienti con disturbi della coagulazione o in terapia anticoagulante devono essere attentamente monitorati. Se il medico considera necessaria la terapia a lungo termine con FROBEN DOLORE E FEBBRE Granulato Effervescente, si devono eseguire controlli regolari dei valori epatici, della funzione renale e del conteggio delle cellule ematiche. Durante il trattamento con ibuprofene sono stati osservati alcuni casi con sintomi di meningite asettica, come torcicollo, mal di testa, nausea, vomito, febbre o disorientamento in pazienti con malattie autoimmuni esistenti (come ad esempio il Lupus Eritematoso Sistemico, malattia mista del tessuto connettivo). Durante l’uso prolungato di analgesici si può presentare cefalea, che non deve essere trattata con dosi più elevate del medicinale. In seguito a consumo concomitante di alcool, gli effetti indesiderati correlati al principio attivo, specialmente quelli che riguardano il tratto gastrointestinale o il sistema nervoso centrale, possono aumentare durante l’uso di FANS.
InterazioniÈ necessaria cautela nei pazienti che assumono contemporaneamente uno qualsiasi dei seguenti medicinali, poiché sono state riferite interazioni in alcuni pazienti:
Uso concomitante di ibuprofene con : | Possibili effetti : |
Diuretici, ACE inibitori, beta–bloccanti e antagonisti dell’angiotensina II | I FANS possono ridurre l’effetto di questi farmaci. I diuretici e gli ACE–inibitori possono aumentare il rischio di nefrotossicità dei FANS. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (ad es. pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la co–somministrazione di un ACE inibitore, di un beta–bloccante o di un antagonista dell’angiotensina II e di agenti che inibiscono la cicloossigenasi può avere come conseguenza un ulteriore deterioramento della funzione renale, compresa insufficienza renale acuta, che è generalmente reversibile. Pertanto, l’associazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l’inizio della terapia concomitante e successivamente con cadenza regolare. La somministrazione concomitante di ibuprofene e diuretici risparmiatori di potassio o ACE–inibitori può causare iperkaliemia. È necessario un attento monitoraggio dei livelli di potassio. |
Digossina | I FANS possono esacerbare l’insufficienza cardiaca, ridurre la velocità di filtrazione glomerulare e aumentare i livelli plasmatici dei glicosidi cardiaci (ad es. digossina). L’uso concomitante di FROBEN DOLORE E FEBBRE Granulato Effervescente con preparazioni a base di digossina può aumentare i livelli sierici di questi prodotti medicinali. In caso di trattamento superiore a 4 giorni occorre prendere in considerazione il monitoraggio della digossina sierica. |
Litio | L’uso concomitante di FROBEN DOLORE E FEBBRE Granulato Effervescente con preparazioni a base di litio può aumentare i livelli sierici di questi prodotti medicinali. In caso di trattamento superiore a 4 giorni occorre prendere in considerazione il monitoraggio della digossina sierica. |
Metotrexato | I FANS inibiscono la secrezione tubulare del metotrexato e possono verificarsi alcune interazioni metaboliche risultanti in una diminuzione della clearance del metotrexato. La somministrazione di FROBEN DOLORE E FEBBRE Granulato Effervescente entro 24 ore prima o dopo la somministrazione di metotrexato può determinare una concentrazione elevata del metotrexato e un aumento dei suoi effetti tossici. Di conseguenza, deve essere evitato l’uso concomitante di FANS e dosi elevate di metotrexato. Inoltre, deve essere preso in considerazione il rischio potenziale di interazioni nel trattamento con metotrexato a basso dosaggio, specialmente nei pazienti con funzione renale compromessa. Nel trattamento combinato deve essere monitorata la funzionalità renale. |
Ciclosporina | Il rischio di danno renale determinato dalla ciclosporina viene aumentato dalla somministrazione concomitante di determinati FANS. Questo effetto non può essere escluso neanche per l’associazione di ciclosporina con ibuprofene. |
Mifepristone | A causa delle proprietà anti–prostaglandiniche dei FANS, compreso l’acido acetilsalicilico, può teoreticamente determinarsi una diminuzione dell’efficacia del medicinale. L’evidenza limitata suggerisce che la co–somministrazione di FANS nel giorno di somministrazione delle prostaglandine non influenza negativamente gli effetti di mifepristone o della prostaglandina sulla maturazione cervicale o sulla contrattilità uterina e non riduce l’efficacia clinica del medicinale sull’interruzione di gravidanza. |
Corticosteroidi | FROBEN DOLORE E FEBBRE Granulato Effervescente deve essere usato con cautela in associazione ai corticosteroidi, poiché possono aumentare il rischio di reazioni avverse, specialmente del tratto gastrointestinale (ulcerazione o sanguinamento gastrointestinale) (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). |
Anticoagulanti | I FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin (vedere paragrafo 4.4). In caso di trattamento simultaneo si raccomanda il monitoraggio dello stato di coagulazione. |
Acido acetilsalicilico (a basse dosi) | La somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico non è generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati. Dati sperimentali suggeriscono che l’ibuprofene può inibire competitivamente l’effetto dell’acido acetilsalicilico a basse dosi sull’aggregazione piastrinica quando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente. Sebbene vi siano incertezze riguardanti l’estrapolazione di questi dati alla situazione clinica, non si può escludere la possibilità che l’uso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l’effetto cardioprotettivo dell’acido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinico rilevante è considerato probabile in seguito a un uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1). |
Sulfaniluree | Sono stati segnalati rari casi di ipoglicemia in pazienti in trattamento con sulfaniluree che assumevano ibuprofene. In caso di trattamento concomitante, si raccomanda, a titolo precauzionale, il monitoraggio della glicemia. |
Zidovudina | Aumento del rischio di tossicità ematica in caso di co–somministrazione con FANS. C’è evidenza di un aumento del rischio di emartrosi e di ematoma in pazienti emofiliaci affetti da HIV in trattamento concomitante con zidovudina e ibuprofene. Si raccomanda il conteggio delle cellule ematiche 1–2 settimane dopo l’inizio dell’utilizzo concomitante. |
Altri FANS, compresi i salicilati e gli inibitori selettivi della ciclossigenasi 2 | La somministrazione contemporanea di diversi FANS può aumentare il rischio di ulcere e sanguinamento gastrointestinali, per un effetto sinergico. L’uso concomitante di ibuprofene con altri FANS deve dunque essere evitato (vedere paragrafo 4.4). |
Aminoglicosidi | I FANS possono diminuire l’escrezione degli aminoglicosidi. |
Colestiramina | La concomitante somministrazione di ibuprofene e colestiramina può ridurre l’assorbimento dell’ibuprofene a livello del tratto gastrointestinale. Comunque la rilevanza clinica di tale interazione non è nota. I medicinali devono essere somministrati ad un intervallo di almeno due ore. |
Tacrolimus | Il rischio di nefrotossicità aumenta se i due farmaci vengono co–somministrati. |
Agenti antiaggreganti (es clopidogrel e ticlopidina) | Aumento del rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). I FANS non devono essere associati a ticlopidina a causa del rischio di effetto additivo nell’inibizione della funzione piastrinica. |
Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) | Aumento del rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). |
Estratti vegetali | Ginkgo Biloba può aumentare il rischio di sanguinamento in associazione con i FANS. |
Antibiotici chinolonici | Dati su animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associato con gli antibiotici chinolonici. I pazienti che prendono FANS e chinoloni possono avere un aumentato rischio di sviluppare convulsioni. |
Inibitori del CYP2C9 | La somministrazione concomitante di ibuprofene e inibitori del CYP2C9 può aumentare l’esposizione all’ibuprofene (substrato del CYP2C9). In uno studio con voriconazolo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9), si è osservata un’aumentata esposizione al S(+)–ibuprofene da circa l’80% al 100%. Si deve prendere in considerazione la riduzione della dose di ibuprofene quando si somministrano in concomitanza forti inibitori del CYP2C9, in particolar modo quando dosi elevate di ibuprofene vengono somministrate con voriconazolo o fluconazolo. |
Fenitoina | L’uso concomitante di FROBEN DOLORE E FEBBRE Granulato Effervescente e preparazioni a base di fenitoina può aumentare i livelli sierici di questi medicinali. Un corretto uso dei farmaci citati (somministrati per un periodo massimo di 4 giorni) non richiede di norma il controllo dei livelli sierici di fenitoina. |
Probenecid e sulfinpirazone | I medicinali che contengono probenecid o sulfinpirazone possono ritardare l’escrezione di ibuprofene. |
Diuretici risparmiatori di potassio | La somministrazione concomitante di FROBEN DOLORE E FEBBRE Granulato Effervescente e diuretici risparmiatori di potassio può portare a iperpotassiemia (si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico). |
Alcool | L’ uso di ibuprofene in soggetti con consumo cronico di alcool (14–20 bevande/settimana o più) deve essere evitato a causa di un aumento del rischio di significativi effetti GI indesiderati, tra cui il sanguinamento. |
Gli effetti indesiderati più comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono manifestarsi ulcere peptiche, perforazione o sanguinamento gastrointestinale, anche letale, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4). Dopo la somministrazione sono stati segnalati nausea, vomito diarrea, flatulenza, stipsi, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatite ulcerosa, esacerbazione della colite e del morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4). Meno frequentemente si è osservata gastrite. Gli effetti indesiderati sono per lo più dose–dipendente. Specialmente il rischio per l’evento di sanguinamento gastrointestinale dipende dal range di dosaggio e dalla durata del trattamento. Per gli altri fattori di rischio noti, vedere paragrafo 4.4. Ipersensibilità: in seguito a trattamento con FANS sono state riportate reazioni di ipersensibilità. Queste possono comprendere (a) reazioni allergiche non specifiche e anafilassi; (b) reazioni a carico delle vie respiratorie incluseasma, asma aggravata, broncospasmo o dispnea; o (c) alterazioni varie della cute, incluse irritazioni di vario tipo, prurito, orticaria, porpora, angioedema e, più raramente, dermatosi esfoliative e bollose (inclusi la sindrome di Stevens–Johnson, la necrolisi tossica epidermica e l’eritema multiforme). Esacerbazione di infiammazioni infezione–correlate (es. sviluppo di fascite necrotizzante) sono state descritte in concomitanza all’uso di FANS. Se i segni di una infezione compaiono o peggiorano durante l’utilizzo di FROBEN DOLORE E FEBBRE è necessario consultare il medico immediatamente. In casi eccezionali, gravi infezioni della pelle e complicazioni dei tessuti molli possono verificarsi durante l’infezione da varicella. Gli effetti indesiderati minimi collegati all’ibuprofene sono elencati per convenzione MeDRA sulla frequenza e per sistemi e organi. Sono utilizzati i seguenti gruppi di frequenza: Molto comune (≥1/10), Comune (≥1/100, <1/10), Non comune (≥1/1.000, <1/100), Raro (≥1/10.000, <1/1.000), Molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza | Effetti indesiderati |
Infezioni e infestazioni | Non comune | Rinite |
Molto raro | Meningite asettica | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Molto raro | Leucopenia, trombocitopenia, neutropenia, agranulocitosi, anemia aplastica e anemia emolitica I primi segni sono: febbre, mal di gola, ulcere superficiali della bocca, sintomi simil–influenzali, grave esaurimento, sanguinamento inspiegato e contusioni. |
Disturbi del sistema immunitario | Non comune | Reazioni di ipersensibilità come orticaria, prurito, porpora, esantema ed attacchi d’asma (qualche volta con ipotensione) |
Raro | Lupus eritematoso sistemico | |
Molto raro | Gravi reazioni di ipersensibilità I sintomi possono comprendere: tumefazione della faccia, rigonfiamento della lingua, gonfiore della laringe, dispnea, tachicardia, ipotensione (anafilassi, angioedema o shock grave). | |
Disturbi psichiatrici | Non comune | Insonnia, ansia |
Raro | Depressione, stato confusionale, allucinazioni | |
Patologie del sistema nervoso | Comune | Cefalea, sonnolenza, capogiro, agitazione, irritabilità |
Non comune | Parestesia | |
Raro | Neurite ottica | |
Patologie dell’occhio | Non comune | Compromissione della visione |
Raro | Neuropatia ottica tossica | |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Non comune | Udito compromesso |
Raro | Tinnito, vertigini | |
Patologie cardiache | Molto raro | Insufficienza cardiaca, infarto del miocardio (vedere paragrafo 4.4), palpitazioni, edema polmonare acuto |
Patologie vascolari | Molto raro | Ipertensione |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Non comune | Asma, broncospasmo, dispnea |
Patologie gastrointestinali | Comune | Dispepsia, diarrea, nausea, vomito, dolore addominale, flatulenza, stipsi, melena, ematemesi, emorragia gastrointestinale |
Non comune | Gastrite, ulcera duodenale, ulcera gastrica, ulcerazione della bocca, perforazione gastrointestinale | |
Molto raro | Pancreatite, esofagite, stenosi intestinali | |
Non noto | Colite e morbo di Crohn | |
Patologie epatobiliari | Non comune | Epatite, ittero, funzione epatica anormale |
Raro | Lesione epatica | |
Molto raro | Insufficienza epatica | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Non comune | Eruzione cutanea, orticaria, prurito, porpora, reazione di fotosensibilità |
Molto raro | Dermatosi bollose, comprese sindrome di Stevens–Johnson, necrolisi epidermica tossica ed eritema multiforme, dermatite esfoliativa, alopecia, fascite necrotizzante | |
Patologie renali e urinarie | Molto raro | Nefrite tubulointerstiziale, sindrome nefrotica e insufficienza renale Insufficienza renale acuta, necrosi papillare (specialmente in caso di uso a lungo termine) associata a un aumento dell’urea sierica |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Comune | Astenia |
Raro | Edema |
Tossicità I segni e i sintomi di tossicità non sono stati generalmente osservati a dosi inferiori a 100 mg/kg nei bambini o negli adulti. Comunque, in alcuni casi può essere necessario un trattamento di supporto. Si è osservato che i bambini manifestano segni e sintomi di tossicità dopo l’ingestione di ibuprofene a dosi di 400 mg/kg o maggiori. Sintomi La maggior parte dei pazienti che hanno ingerito quantitativi significativi di ibuprofene manifesteranno i sintomi entro 4–6 ore. I sintomi di sovradosaggio più comunemente segnalati comprendono nausea, vomito, dolore addominale, letargia e sonnolenza. Gli effetti sul sistema nervoso centrale (SNC) includono mal di testa, tinnito, capogiri, convulsioni e perdita di coscienza. Raramente sono stati segnalati nistagmo, acidosi metabolica, ipotermia, effetti renali, sanguinamento gastrointestinale, coma, apnea, diarrea e depressione del SNC e dell’apparato respiratorio. È stata segnalata tossicità cardiovascolare comprendente ipotensione, bradicardia e tachicardia. Nei casi di sovradosaggio significativo sono possibili insufficienza renale e danno epatico. I sovradosaggi eccessivi sono generalmente ben tollerati quando non vengano assunti altri farmaci in concomitanza. Trattamento Non esiste un antidoto specifico per il sovradosaggio di ibuprofene. Se il quantitativo ingerito è superiore a 400 mg/kg entro un’ora è raccomandato lo svuotamento gastrico seguito da misure di supporto. I pazienti devono essere sottoposti all’occorrenza a trattamento sintomatico. Entro un’ora dall’ingestione di una quantità potenzialmente tossica, deve essere considerata la somministrazione di carbone attivo. In alternativa, nell’adulto, deve essere considerata la lavanda gastrica entro un’ora dall’ingestione di un sovradosaggio potenzialmente pericoloso per la vita. Le convulsioni frequenti o prolungate devono essere trattate con diazepam per via endovenosa. Per maggiori informazioni, contattare il locale centro antiveleni.
Gravidanza e allattamentoFertilità L’uso di ibuprofene può compromettere la fertilità e non è raccomandato nelle donne che stanno pianificando la gravidanza. Nelle donne che hanno difficoltà di concepimento o che sono sottoposte a indagini sulla feritlità deve essere presa in considerazione la sospensione del trattamento con ibuprofene (vedere paragrafo 4.4). Gravidanza L’inibizione della sintesi delle prostaglandine può influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embriofetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto spontaneo e di malformazione cardiaca e gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nella gravidanza iniziale. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali la somministrazione di inibitori della sintesi delle prostaglandine ha dimostrato di provocare un aumento della perdita di pre– e post–impianto e di mortalità embrio/fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato segnalato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, ibuprofene non deve essere somministrato se non in caso di effettiva necessità. Qualora ibuprofene sia utilizzato da una donna che intende iniziare una gravidanza, o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il trattamento dovrà essere il più breve possibile e la dose la più bassa possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: – tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); – disfunzione renale, che può progredire ad insufficienza renale con oligoidroamnios. La madre e il neonato, alla fine della gravidanza, può: – Prolungare il tempo di sanguinamento, effetto antiaggregante che può manifestarsi anche a dosi molto basse; – inibizione delle contrazioni uterine che determina un ritardo o un prolungamento del travaglio. Conseguentemente, l’ibuprofene è controindicato durante l’ultimo trimestre di gravidanza. Allattamento L’ibuprofene viene escreto nel latte materno, ma a dosi terapeutiche per un trattamento a breve termine il rischio di effetti sul lattante sembra essere improbabile. Se, tuttavia, viene prescritto un trattamento prolungato, si deve valutare la possibilità di uno svezzamento precoce.